lunedì 30 maggio 2011

giovedì 26 maggio 2011

Elogio della libreria

Ho comprato libri un po’ ovunque: sulle bancarelle dell’usato, alla ricerca di titoli che solleticassero la mia fantasia, nelle librerie dei remainders ( i libri rimasti nei magazzini, quali la mitica Accademia in Galleria Vittorio Emanuele, ora scomparsa ) dai ragazzi africani che ti incastrano per strada e  ti  vendono storie e speranze.
Ho anche acquistato libri on line, di solito titoli relativi alle attivita` di lavoro, per lo piu` stranieri.
Raramente ho acquistato nei supermercati, non sono bei posti per leggere.
Ma il luogo elettivo dove acquistare libri e` e resta la Libreria.
Entri in libreria e ti si aprono multiversi di possibili storie. Ogni libro ti propone un mondo dove le cose che succedono non sono mai uguali a quelle di un altro libro, o dove i punti di vista cambiano e propongono nuove sfide alla tua intelligenza e alla tua fede.
Puoi fermarti, scorrere i dorsi colorati, soppesare le brossure, apprezzare le fotografie. O, se sei un bambino, navigare nello sconfinato mare delle emozioni che tutte le serie tivu non ti possono dare. Perche` in un racconto letto, tu sei il protagonista. Come Bastian leggendo La storia infinita entra esso stesso nell’avventura narrata, cosi` in ogni lettore scatta l’empatica aderenza alle vicende dei protagonisti di carta. E i bambini, lo vedo, in libreria ci starebbero per ore e ore.
Poi, in Libreria non sei solo. Puoi chiedere un parere, ricercare un libro che non trovi sugli scaffali, informarsi su una nuova uscita o sulla validita` del best seller del mese. E loro, gli addetti come Guido e Sofia e Matilde della Libreria del Naviglio, sono sempre disponibili a spiegare, ricercare, proporre, valutare, soppesare, analizzare, ascoltare, confezionare, affinche` tu esca dalla libreria magari con qualche euro in meno nel portafoglio, ma con un mondo in piu` nella tua testa.

giovedì 19 maggio 2011

L'energia e` maschio o femmina?

L'accanirsi della politica, di parte degli scienziati e degli imprenditori in una impresa che, per bene che vada, è pericolosa e costosa, ha qualcosa di emblematico.
Sembra che la sola soluzione possibile sia quella, il nucleare. Nonostante i segnali forti che la tragedia giapponese ha mandato, i suoi sostenitori perseverano nell'affermare che l'opzione nucleare sia la sola possibile per garantire un adeguato apporto energetico.
Verrebbe da dire che questo sia un modo di pensare tipicamente maschile. Dall'alba dell'umanità, gli umani di sesso maschile e quelli di sesso femminile si sono divisi i compiti. Ai maschietti è toccata la caccia.Questo ha significato  doversi concentrare su un solo obiettivo, l'inseguimento della preda e la sua cattura, tralasciando altre possibilità  che  probabilmente la natura offriva Si è sviluppato così il cervello maschile, ed è riconosciuto ( soprattutto dalle mogli ) che il maschio tende a concentrarsi su una cosa alla volta ( e neanche tanto bene, direbbero alcune).
Le femmine umane hanno invece sviluppato la cura della prole e la ricerca di cibo e materiale di supporto (radici e erbe, materiale per il giaciglio e i ripari).
Ovviamente il mio è un modo un po' schematico di raccontare, ma serve in questa sede a evidenziare differenze che se nel caso della famiglia Simpson sono lampanti, solitamente sono molto più sfumate. 
Che c'entra questo con l'energia?
Siamo arrivati ad un punto nell'evoluzione della nostra civiltà che la fame di energia oggi equivale alla fame (metabolica) di ieri. Senza energia il mondo così come lo conosciamo scomparirebbe. E l'energia necessaria è tanta, molta.
Ma se la gran parte dell'energia oggi è fornita dal trittico petrolio, carbone, gas, tutti elementi destinati a easurirsi, è necessario trovare nuove fonti, soprattutto, guardando nell'ottica non di decine di anni, ma di centinaia, fonti non esauribili.
La risposta maschile alla richiesta di energia e` una soluzione di "forza bruta", una soluzione che permetta con una fornitura garantita e costante, primariamente da una sola fonte, con costi alti ( ma facilmente recuperabili dalle tasche dei cittadini),  con profitti garantiti per la filiera di imprese che realizza e controlla.
L'alternativa femminile parte invece da una visione olistica del nostro pianeta e delle risorse che ci offre. Cosi` come le antenate femmine erano coscienti del territorio nel quale vivevano e sapevano fare uso di tutte le risorse che con le tecniche di allora erano in grado di recuperare, oggi la visione femminile olistica  si rende conto di una cosa fondamentale. 
Che l'energia e` dappertutto: nella radiazione solare come nel vento o nel movimento delle maree, nei salti d'acqua cosi` come  nelle biomasse, nei rifiuti urbani e in quelli industriali.
Che l'energia sia dappertutto se ne rende conto anche il settore industriale della microelettronica, che ha sviluppato un importante ramo di ricerca in quello che viene chiamato energy scavenging o energy harvesting, il recupero di energia in quantita` minime, sufficienti per evitare l'uso di batterie,  per far funzionare dispositivi  elettronici indossabili : in questo caso si estrae energia dal movimento del corpo, dalla differenza di temperatura, dalla radiofrequenza presente nell'etere, da reazioni chimiche naturali o indotte.

Se dunque l'energia e` dappertutto, il punto  resta quello di trovare il modo piu` efficiente per estrarla e immagazzinarla. Ma se i progressi sul fotovoltaico insegnano che , come la legge di Moore per i componenti elettronici, la cui potenza raddoppia ogni 12-18 mesi, cosi` la resa  delle celle solari aumenta , in maniera meno vertiginosa, ma costante anno per anno.
Se gli investimenti sono adeguati, anche per altre forme di energia si potrebbe giungere a rese competitive, che renderebbero l'opzione nucleare molto meno conveniente

lunedì 9 maggio 2011

Il drago cattivo di Fukushima

A differenza della tradizione occidentale, che ha riscattato i draghi solo negli ultimi decenni con la letteratura fantasy, dal Fortunadrago de la Storia Infinita di Michael Ende a Saphira di Eragon, di Christopher Paolini, i draghi in oriente sono sempre stati considerati creature buone, positive.
Invece nell'arco di meno di un secolo, dopo una millenaria storia , il popolo giapponese si e` trovato ad affrontare due temibili draghi  dal cuore atomico. Nel 1945  il drago si sdoppio`, eruttando il suo fuoco sulle citta` di Hiroshima e Nagasaki, sessantasei anni piu` tardi un suo cugino in modo meno drammatico ma non meno pericoloso sconvolge la vita degli abitanti della zona intorno a Fukushima.

Il drago nucleare non e` come tutti gli altri.  Ha illuso gli uomini, fingendo loro di mettersi completamente al  loro servizio, palesando una docilita` che non gli e` propria,  nascondendo il suo lato meschino e arrogante, inducendo gli uomini a sviluppare un senso di onnipotenza.
Dona loro gli anelli del potere, ma tiene per se` l'Unico anello, quello che gli da` il potere di entrare nella vita degli uomini, sconvolgendola.

  
Duecentomila persone a Hiroshima, Ottantamila a Nagasaki,  fu questo il drago piu` terribile, un drago di guerra.  Ma anche il drago del progresso chiese le sue vittime. Prima  di approdare sulle coste del Giappone, il drago ha fatto danni anche in altri luoghi: Three Miles Island (USA), Sellafield (GB), Los Alamos (USA), Majak (Russia),  Chernobyl ( Ucraina), tutti hanno versato il loro tributo ( a volte di sangue) al drago nucleare.
C'e` chi replica che in fondo e` un prezzo da pagare ragionevole per cavalcare il drago, che gli Anelli del Potere che gli Uomini hanno ricevuto li mettono in grado di controllare la minaccia dell'Unico. Ma gli incidenti elencati sopra dimostrano che il drago non e` controllabile.  Non solo per la possibilita` che gli uomini facciano errori, non per la capacita` del drago di indurre a commettere errori fatali, ma per l'intrinseca natura delle cose.       Tutti i sistemi possono essere soggetti ad errori e malfunzionamenti, non tutti prevedibili. E piu` i sistemi sono complessi, piu` sono impredicibili i suoi comportamenti. 
Un impianto nucleare e` riconducibile ad un sistema complesso, non nel senso della sua infrastruttura ( che piu` correttamente si dovrebbe definire complicata quindi dal comportamento prevedibile ... a meno di errori ) ma per il fatto che entrano in gioco gas, e materiali dal comportamento complesso. L'alito del drago  ti colpisce quando meno te lo aspetti e in modalita` imprevedibili., e i suoi effetti si prolungano al di la` delle vite di uomo.
Esistono altri draghi, che hanno colpito l'umanita` e la Terra con violenza , a Bophal, nel 1984, piu` di tremilasettecento vite, nel Golfo del Messico, lo scorso anno, o in Alaska ad opera della petroliera Exxon Valdez.
Ma si possono cavalcare draghi buoni, come quelli delle favole recenti.
I draghi cattivi, come quello di Fukushima, non si cavalcano.

la luce azzurra in fondo e` il drago: e` data dall'effetto Čerenkov ove le particelle emettono radiazione luminosa piu` veloce del mezzo che le ospita
( per capire meglio questo sproloquio, andate a leggere anche qui )


lunedì 2 maggio 2011

HandShake



Un altro  interessante aspetto della scrittura e` quello che si puo` definire approccio iniziale:
non solo l'incipit del testo, tanto commentato quanto, a mio modesto parere, sopravvalutato.

Non che non abbia un ruolo fondamentale nel mettere in sintonia la mente del lettore con le intenzioni e il metamondo che lo scrittore ha creato.
Penso pero` che il rendez vous tra lettore e scrittore inizi molto prima.
Innanzitutto dalla reputazione che uno scrittore ha: a meno di non essere un perfetto sconosciuto, ci si accosta ad uno scrittore con certe aspettative, che devono essere soddisfatte. Puo` anche essere che uno scrittore scombini talmente le carte in tavola da non avere una collocazione precisa, "di genere". Ma quelli che lo conoscono sono consapevoli ( e lo apprezzano ) di questo. Oppure, se siete soliti  leggere i romanzi di Wilbur Smith non verreste un po' disorientati  se in un nuovo libro si mettesse a scrivere come Camilleri  o De Luca ( a meno di non amare le sorprese )? .
Anche come viene presentata l'opera è fondamentale: una campagna di marketing ben realizzata puo` rendere in termini di vendite molto piu` di una recensione positiva su un giornale anche di grande diffusione ( si escluda, in questa valutazione, il livello qualitativo dell'opera, che viene in secondo piano rispetto ai numeri prodotti dai best-sellers, che quasi mai diventano long-sellers, ovvero sopravvivono alla prima ondata di vendite) .
Certamente la copertina riveste un ruolo fondamentale per identificare il genere letterario e il tema (quest'ultimo per la verità a volte in modo  un po' fuorviante). Spesso e` il primo richiamo, insieme al titolo, che porta ad avvicinare il potenziale lettore( e acquirente) al libro..
  Se notate, tutti i volumi che cavalcano l'onda di un libro di successo avranno una copertina con le stesse caratteristiche: per il genere thriller, alternanza di bianchi e neri con particolari rosso sangue, per il filone vampiri, copertina nera, per il fantasy colori della terra con stupende elfesse perennemente in assetto da guerra





Un esempio personale: nonostante la facile identificazione con il soggetto fantasy, l'insieme della  copertina e` debole dal punto di vista del marketing.Una copertina piu` in stile ( tipo i libri della    Troisi, per intenderci) avrebbe forse riscosso maggiore successo. E` stato un mio (fatale) errore      


Da parte del lettore, anche, ci si aspetta una  predisposizione positiva verso un certo testo. La tensione che spinge ad affrontare l'impegno della lettura deve essere vivo in lui, che altrimenti rinuncerebbe o si muoverebbe su testi di altro tipo. Quante volte ci e` capitato di iniziare un libro, per poi sospenderlo per mancanza di feeling con il tema proposto, e poi riprenderlo dopo diverso tempo, quando l'atteggiamento mentale era piu` favorevole.

Questi meccanismi assomigliano molto a quello che in telecomunicazioni viene detto handshake (letteralmente "stretta di mano" )  cioe` la sincronizzazione tra protocolli di sistemi che devono comunicare, senza la quale non e` possibile nessuno scambio di dati.

Chi affronta un qualsiasi tipo di scrittura, non solo quella letteraria, dovrebbe essere consapevole di questo.
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.