giovedì 18 dicembre 2008

Tradizioni e risate


Ieri sera, a Persona e città, su RCS 939 , Maurizio e Paolo ci hanno immersi in un mondo surreale, antico ma non troppo, spesso al limite della irriverenza e della volgarità, senza però mai eccedere.

E' il mondo ereditato dai testi di Felice Musazzi, che rivivono con gli eredi naturali (i nuovi Legnanesi) ma anche, con grande onore e professionalità, con i nostri amici.

E' difficile stare seri con loro due, e anche fuori onda le risate sono state abbondanti.

Ma la domanda che nasce, e che ho fatto ai due amici è la seguente: non è anacronistico narrare le vicende di personaggi nati quasi sessant'anni fa ( e come nei migliori fumetti, mai invecchiati ) che vivono le loro avventure tra cortili, beghe di vicinato e avventure strampalate che li portano a confrontarsi con situazioni che noi ci troveremmo ad affrontare con ben altro spirito che quello proposto nei teatri dai "ragazzi" di questa compagnia.

E qui sta il punto, come dice Paolo: le situazioni vissute dalla Madre e dalla Figlia ( c'è un accordo con i Legnanesi originali per rispettare il "copyright" dei nomi al di fuori del palcoscenico ma, insomma, stiamo parlando della Teresa e della Mabilia ) sono specchio del nostro quotidiano, fanno parte del vissuto quotidiano di tutti noi.

La Madre assume il ruolo di grillo parlante, mentre la Figlia esplicita tutte le aspirazioni segrete che una eterna adolescente senza testa può avere.

L'altro nodo da sciogliere è la tradizione. Spesso sono critico sul mantenimento della tradizione tout court, fine a se stessa : se si perpetua qualcosa perchè si è sempre fatto così, non ha molto senso. E nemmeno credo alla tesi ( filo-leghista ) del mantenimento dell'identità padana ( ma più corretto dire insubre ). Penso invece che il valore aggiunto venga portato dal confronto e dal compenetrarsi tra le culture.

Ma un albero si sviluppa bene, lancia i suoi rami verso il cielo solo se ha radici profonde. E queste radici affondano, nel nostro territorio, nella nostra storia, in donne come la Teresa.

mercoledì 17 dicembre 2008

Consiglio per strenna

Beh, se proprio non sapete cosa regalare, c'è sempre il mio libro:

Alta Via, racconti verso l'Alto
ed. Lampi di Stampa
Lo trovate sicuramente in Libreria del Naviglio, a Cernusco s/N, su IBS , oppure chiedete al vostro libraio di fiducia di ordinarlo a Lampi di Stampa
in attesa che produca qualcos'altro...

martedì 16 dicembre 2008

No, Facebook no

Non cercatemi su Facebook. E nemmeno su Twitter. e non troverete le mie foto su flickr o picasa (riconosco che sono utili, ma per queste cose sono pure pigro )
Di solito diffido delle novità sbandierate, a cui pare che tutti debbano accedere. E non sono nemmeno un entusiasta delle novità tecnologiche, almeno quelle in commercio.
Sono però curioso del progresso tecnologico e scientifico. Mi piace seguire il pensiero di chi cerca di prefigurare come sarà la vita fra dieci - vent'anni, e magari ci sta lavorando sopra.
Seguo Nova del Sole24ore, sono ansioso di vedere come sarà la rivista WIRED italia, leggo una serie di blog ( alcuni di essi sono nei blogroll qui a fianco) di gente che lavora per migliorare il nostro mondo, declinando tecnologia, scienza e cultura per dare alla nostra generazione e a quelle future degli strumenti per comprendere il mondo sempre più efficaci.
Ma Facebook, no. Non ancora.

venerdì 12 dicembre 2008

Strenna di Natale a RCS 939

mercoledi 17 dicembre alle ore 19.00
a Persona e Citta`
su RCS 939
( in streaming www.rcs939.it )
Maurizio e Paolo
ci parleranno delle esperienze e delle attivita` del
Gruppo della Martesana 2

conduce Loris Navoni

ospiti d'onore della puntata:
Teresa e Mabilia

replica giovedi` 18 ore 6.00

martedì 9 dicembre 2008

Gesù è un bambino

Riporto qui un pezzo scritto tre anni fa per il giornale parrocchiale. Credo possa essere un aiuto per riscoprire un po' l'essenza del Natale. Se volete potete diffonderlo, basta che riportiate anche il nome dell'autore.


Gesù è un bambino

“Cosa stai facendo, papa`?”
“Sto accendendo una candelina per la lanterna sul balcone”
“Perche`?”
“Per fare luce. E` quasi Natale, sta per arrivare Gesù”.
Gesù luce del mondo. Venuto per illuminare le genti. Ma come lo spiego ad un bambino di nemmeno tre anni? Con i bimbi si usano ben altri simboli.
“Accendiamo la lanterna, così Babbo Natale capisce che lo stiamo aspettando.”
La pallida luce della candela scompare quasi nel profluvio di luci della via.
Vista dall'alto, la nostra città appare come una pista d'atterraggio, con gli alberi di natale elettronici come torri di controllo. Se dovessero atterrare degli extraterrestri e chiedessero perchè quei grossi piloni colorati verso il cielo, si sentirebbero rispondere: ma perchè e Natale!
Allora, i viaggiatori di altri mondi capirebbero:” Ah, sono antenne per parlare con Dio! Ma perché vi servono? Non parlate con Dio come noi, nel segreto del vostro cuore?”. E gli uomini resterebbero lì, senza parole.

“Come arriva Gesù? In macchina?”
“No, Gesù nasce, è un bambino piccolo piccolo, molto più di te.”
Piccolo, così piccolo da richiedere tutte le attenzioni, e dare in cambio solo pianti, rigurgiti e pannolini sporchi. Chi lo vuole un bambino piccolo? Bambini, cose da sopportare sino a che non sono pronti per la scuola. Che se non ti sorreggesse la speranza del futuro, getteresti la spugna al primo pianto. Chi li vuole i bambini?

E un bambino giunge nella nostra città. Nel centro della piazza , un minuscolo bambino, dagli occhi neri e la pelle ambrata, fa il girotondo dicendo a tutti “Salaam!”, ma anche Shalom, Eirene, Mir, Pace, Sid, Pokoj, Freide, Axati, Pax, ed altri mille nomi di pace che sono i nomi di Dio.
Ma nessuno lo ascolta.
Pochi si chinano accanto a lui, lo osservano, gli chiedono:”Di chi è questo bambino? Guarda, sembra egiziano. No, è marocchino. Hai bisogno di qualcosa, bimbo? Hai perso la tua mamma?” E discutono tra di loro. “Bisognerebbe chiamare i vigili. Meglio i carabinieri, magari non hanno nemmeno il permesso di soggiorno. Qualcuno telefoni all’assistente sociale. Mio cugino è nella protezione civile, forse…”. Ma nessuno chiama nessuno.
Lo riconoscerei? Penso di no.
Come gli altri, trascinato dalle incombenze di questa festa che persino Babbo Natale fatica a riconoscere come sua, dò una occhiata distratta verso il basso, giusto per non rischiare di dover donare qualche euro a chi elemosina coi bambini al fianco.
Ma mio figlio sì, lui Lo riconosce. Vede quella luce negli occhi scuri. Riconosce in quel figlio di Palestina il figlio di Dio. Mi dice: “Guarda, papà, c’è Gesù”. “No, non è Gesù, è solo un bambino.” Solo un bambino. Chi lo vuole i bambini?
Un Gesù bambino dagli occhi scuri e i vestiti laceri non esiste in nessune presepe. Si dimentica spesso, guardando le pose melense delle statuine, che la nascita di un bimbo è una gioia e un dramma, che il confine tra la vita e la morte comincia ad assottigliarsi proprio quando tutto sembra cominciare. Si dimentica che le sofferenze dell'uomo sono ferite nel cuore di Dio.
E si dimentica che spesso le sofferenze dell’uomo sono causate dall’uomo.
Per questo è venuto al mondo.
Ma manca poco a Natale, e c’è così tanto da fare, tanto da organizzare, cercare, acquistare, incontrare.
Chi lo vuole, allora, un bambino?

Loris G. Navoni

sabato 6 dicembre 2008

Il curioso in Libreria - dicembre 2008

(leggere, ascoltare, incontrare)

Strane “strenne”.

Devo innanzitutto avvisarvi che il tono che voglio dare a questo articolo non è certo quello pre-natalizio che ci si aspetta, con consigli di libri per bambini, con inni alla bontà e melense descrizioni degli ultimi best seller.
Dovessi usare questo spazio per fare pubblicità alla Libreria, tutto questo lo trovereste qui sotto.
Vi invito invece, semplicemente a visitare la Libreria del naviglio, in via Marcelline, di fronte alla rinnovata prepositurale , buttando l’occhio tra gli scaffali, e a lasciarvi consigliare dagli addetti, sempre disponibili, sul miglior regalo per il nipotino, il moroso, la nonna.
Qui invece lasciatemi parlare di pochi libri, quelli che solleticano la mia curiosità, e che penso possano essere di stimolo non solo alla lettura, ma anche ad una visione più critica del mondo. ( È una visione assolutamente personale, liberi di prenderla in considerazione o meno: se ne volete discutere, mi trovate sul blog ) .
Oggi analizzerò due volumi, il primo dal respiro universale, il secondo con un orizzonte più circoscritto, locale. Ma entrambi concretamente proiettati verso la ricerca di un senso alla vita.
Chi dunque ci può fare da guida nell’osservare il mondo con occhi da cristiano se non colui che ci è stato pastore per molti anni, e che ancora è voce autorevole in seno alla Chiesa?
Devo dire che nella semplicità delle sue parole, il Cardinal Carlo Maria Martini, con le sue Conversazioni Notturne a Gerusalemme, traccia una sorta di catechismo pratico, un ritratto, nato dalle sue riflessioni condivise con il co-autore dell’opera, l’austriaco Georg Sporschill anche egli gesuita come il cardinale, del proprio percorso personale, della Chiesa di oggi e del rapporto con i giovani, ispiratori dei temi trattati nel volume.
Un libro che farà anche discutere, perche` le parole di Martini non vanno sempre nella direzione della dottrina classica, ma spesso la superano, per mostrare che, al di la` delle prese di posizione e dei dogmi, la base di partenza per l’agire di un cristiano è solo l’amore.

A proposito di un uomo.

Quando ho saputo della pubblicazione del libro, ho provato sentimenti contrastanti: da un lato un senso di nostalgia, nonostante siano passati otto anni, per la scomparsa di una persona che ho sempre annoverato tra gli esempi da seguire, dall’altro un interrogativo sulla opportunità di scrivere di qualcuno che non c’è più.
Ma quando ho visto la gente che ha affollato la sala consiliare alla presentazione del libro di Ernestina Galimberti “Angelo degli altri, ritratto soggettivo di Angelo Spinelli” ogni dubbio è svanito. Perché Angelo, nella sua normalità, nel suo girare in bicicletta o in vespa, nel coltivare l’orto così come nel fermarsi a parlare con qualcuno, era una persona speciale.
Dotato di un carisma che accomuna i fratelli Spinelli, egli ha saputo catalizzare intorno a sé persone che condividono una visione, non solo politica, della società, ma soprattutto della propria città.
Ma dalle pagine scritte da Ernestina non traspare solo la nostalgia per un uomo che è stato punto di riferimento per una stagione della vita di Cernusco. In realtà vi leggo, soprattutto grazie anche ai contributi di altri amici che nel volume testimoniano la loro vicinanza ad Angelo, un senso di appartenenza ad una comunità, cementata da esperienze comuni e da una convergente visione dell’agire per il bene comune.
Forse, tra i momenti emozionanti narrati in quelle pagine, quello che più riassume la personalità di Angelo è dato da una brevissima frase da una delle testimonianze degli amici: “Era mio fratello.”

giovedì 4 dicembre 2008

Mi sembra veramente stupido

Nell'editoriale di martedì 2 dicembre del Corriere della Sera dal titolo evocativo "L'ambientalismo della speranza" , Alberto Ronchey elencava le iniziative che nel mondo si attuano per agevolare la produzione di energie alternative. La Spagna, la Germania, il Vaticano, gli USA, in diversa misura e nonostante la crisi investono nella ricerca sulle fonti alternative e sulle installazioni di impianti sopratutto fotovoltaici, sia diffusi che centralizzati.
Il giorno dopo il nostro Governo annuncia un taglio agli incentivi del 55 % sulle ristrutturazioni immobiliari finalizzate al risparmio energetico.
( per non parlare degli scarsissimi finanziamenti alla ricerca in questo senso, ma in questo caso la responsabilità non va solo a questo, di governo )
Mi pare che prevalga, ahime vizio italiano, una visione con un orizzonte economico ristretto, molto miope. Mi aggancio anch'io alla catena dei Blog per protestare contro questo provvedimento ( alla catena appartengono già ilKuda, Vivere Cernusco, Jacopo Fo, Informazione senza limiti, Sharondreams, Osservatori sul Razzismo in Italia, Blog del Giorno. )

Fiducia ai giovani

Hanno meno della metà dei miei anni, Matteo Fabrizio e Ivo, i ragazzi che ieri sera hanno partecipato alla puntata di Persona e Città, spiegando la loro esperienza in oratorio.
Senza pretesa di santificare il luogo e le persone che vi si impegnano, dalle loro parole ricevo la conferma che esso è davvero una ottima opportunità per crescere, come ce ne sono poche nella comunità cittadina ( CAG, SCOUT, qualche società sportiva -ma con i grossi limiti che l'agonismo e la proposta settoriale comportano - e poco altro ).
Ed è vero anche che se si è esigenti, si chiede una assunzione di responsabilità commisurata alla loro età e esperienza, i ragazzi e i giovani possono davvero dare molto. Spesso molto più degli adulti.

domenica 30 novembre 2008

Crescere in Oratorio, ne parliamo in radio

a Persona e citta` :
Crescere in oratorio
ne parliamo con alcuni educatori di
pastorale giovanile dei tre oratori
conduce Loris Navoni
mercoledi 3 dicembre ore 19.00
sulle frequenze di RCS939

giovedì 27 novembre 2008

Note a margine di un incontro sulla legge Gelmini

Ieri sera si è tenuta una iniziativa pubblica su "Come cambia la scuola di base dopo gli ultimi provvedimenti legislativi?", organizzata dal Coordinamento dei Comitati genitori delle scuole di Cernusco s/N.
Al di là dei contenuti, delle critiche al progetto, dell'incertezza che aleggia anche per gli emendamenti che sembrerebbero cambiare molti punti critici e criticati, mi ha personalmente colpito il numero di genitori partecipanti ( vista l'importanza del tema, me lo dovevo aspettare, ma mi ha colpito comunque ). E guardando i partecipanti, ho fatto la seguente considerazione: sicuramente non tutti hanno votato il centro sinistra, e così, in tutta Italia, sono molti i genitori votanti il centro destra che sono fortemen critici con questa riforma.
Allora perchè non chiedere loro di sottoscrivere ( ad esempio via mail ) una dichiarazione del genere:
Ho votato Silvio Berlusconi, ma non condivido il progetto di riforma della scuola conosciuto come Legge Gelmini. In qualità di elettore di questa coalizione di maggioranza, invito il governo a riformulare il progetto di riforma della scuola tenendo conto delle istanze di chi la scuola la vive ogni giorno, operatori, studenti e famiglie.

Trovate nel sito della camera , sotto la voce Deputati, l'indirizzo di mai dell'onorevole Gelmini.
ATTENZIONE! IL MIO NON E' UN INVITO A INTASARE LE MAIL DELLE ISTITUZIONI!!!
intendo semplicemente proporre un altro modo, civile, per esprimere dissenso; magari può essere opportuno spedirla anche a qualche agenzia informativa ( quotidiani o altro )
Che ne pensate?
( purtroppo non posso essere io a iniziare la catena, non avendo votato Silvio Berlusconi )

martedì 25 novembre 2008

Una buona notizia...

... anche per la dieta del Kuda:
infatti scrive nel suo blog
"perchè ho smesso il boicottaggio alla Danone-Saiwa".

E' una storia positiva, esempio dei risultati che si ottengono se a prevalere non è il profitto in maniera esclusiva, ma una economia che cerchi la felicità della gente
("Economia della felicità, Luca De Biase, Feltrinelli , ne ho scritto qui)
Senza ideologie ne' striscioni, senza steccati ne' manifestazioni.
Semplicemente cercando il bene comune.
In questi tempi di crisi, fa riflettere

giovedì 13 novembre 2008

Per aspera ad astra



Ieri sera alcuni dei “ragazzi del CAI” ( la maggior parte è sopra i trenta, ma sono veramente ragazzi ! ) ospiti della trasmissione radiofonica Persona e Città ( RCS939 ) hanno raccontato chi sono e cosa fanno ( per chi non avesse sentito la trasmissione, tutte le informazioni sul Club Alpino Italiano sezione di Cernusco s/N sono qui - in attesa che RCS realizzi un archivio audio ).
Purtroppo, essendo veramente tante le iniziative proposte, poco tempo è stato dedicato alla riflessione su come le esperienze vissute in montagna si declinano poi nella vita quotidiana. Credo che i modi siano due.
Uno, come fanno quelli del CAI è un progetto educativo in senso ampio, educazione per minori e per adulti al rispetto dell’ambiente, dei propri limiti e dei limiti degli altri.
L’altro, più sottile, poco racchiudibile in un progetto, è uno stile di vita.
Senza arrivare a condurre una vita monastica, il confronto con le asperità della montagna porta a disfarsi di molto del superfluo, di riconsiderare le cose essenziali della vita, di valorizzare cose ( un sorso d’acqua, un momento di riposo, l’aquila che si libra nel cielo) che nel quotidiano tendiamo a sottovalutare o ci vengono passate solo come veicoli di profitto (altrui).
È un regalo che ci fa la montagna. Teniamocelo stretto.

mercoledì 12 novembre 2008

Il valore della comunità II

Sul Corriere Economia di lunedì, un articolo di U.Torelli traccia un confronto tra MySpace e Facebook, sull'uso che si fa di questi social network e del loro ruolo come aggregatori ( parola che ormai ha assunto nel Web un significato preciso, ma che vorrei usare qui nel significato originale ) di comunità di persone. Si sottolinea poi nell'articolo della debolezza intrinseca delle relazioni stabilite con questi strumenti. Una relazione in rete è stabile e significativa se sussiste almeno una di queste condizioni:
1) si condividono argomenti o interessi comuni e sui quali si ha qualcosa di significativo da dire
2) si è già parte di una comunità reale e si usa la rete come supporto per mantenere una continuità di contatti che per altri motivi ( lontananza, tempo a disposizione ) non si riesce ad avere.
Navigando da un po' di anni nella rete, questa considerazioni sorgono spontaneamente, dopo aver visto sciogliersi contatti inutili, chiudersi pagine che non dicevano niente, perdere indirizzi di siti insignificanti. Mentre quando hai stabilito contatti che condividono i tuoi interessi, hai trovato pagine veramente interessanti, allora vedi che i legami si rafforzano e anzi la rete si estende, aiutandoti a crescere.

giovedì 6 novembre 2008

il CAI di Cernusco a RCS- Persona e citta`



a Persona e citta`

Mercoledì 12 novembre alle ore 19.00

Vicine montagne
La sezione CAI di Cernusco s/N racconta i suoi oltre sessant’anni di attivita`

Conduce Loris Navoni
Sulle frequenze di RCS 93.900 o in streaming

www.rcs939.it

giovedì 30 ottobre 2008

Memoria, scrittura e vino

Quasi dimenticavo: qualche tempo fa ho scritto un breve racconto per un concorso denominato "Letti in un sorso".
Penso che si sposi al clima di questi giorni di ricordi: il titolo è Rosso e Frizzante e lo trovate qui

martedì 28 ottobre 2008

Santi

( 1 novembre - Ognissanti )

Vago con mio figlio tra i viali del cimitero, dopo aver reso omaggio ai suoi antenati, osservando quei volti quasi sempre sorridenti, quasi volessero dire a propri cari:"Non piangete per noi, la condizione umana fa sì che, dopo una vita-battaglia continua tra il bene e il male, tra l'aspirazione alla felicità e il quotidiano impegno a sopravvivere, si giunga alla condizione finale, dove si spengono le luci del mondo e se ne accende una ben più luminosa".
Osserviamo i monumenti, eretti a perpetuare il ricordo dei nostri cari. Architetture fantasiose e rappresentazioni sacre sono tentativi di ancorare l'anima dei defunti a questa terra, di prolungare l'agonia della vita, di vivere nei ricordi di chi resta. Ma spesso il bronzo e il marmo non sono necessari. Scarne tombe, adorne solo di pochi fiori, ricordano ai passanti persone che hanno attraversato il loro tempo lasciando una impronta indelebile, un segno positivo nella costruzione di un mondo, una città, una comunità, una famiglia migliore. Il ricordo di loro non appassisce, non si ingrigisce con le intemperie, ma permane limpido nelle menti di chi li ha conosciuti, e anche oltre.
E la loro anima vola libera.

giovedì 16 ottobre 2008

In pratica

1) Ieri, l'assessore alle politiche culturali e comunicazione del comune di Cernusco s/N, da me intervistata nella trasmissione di RCS Persona e città, ha comunicato agli ascoltatori che per le prossime feste natalizie, così come fatto quest'estate per la rassegna musicale Sconcerto, si adotterà il principio di Impatto Zero, in special modo per la pista di pattinaggio, sospesa lo scorso anno per valutazioni di ordine economico e ambientale ( mantenere un freezer orizzontale aperto - la pista - per parecchie settimana richiede una valanga di energia ), vedrà compensate le emissioni di CO2 che provoca con qualche iniziativa - ancora da valutare.

2) Il ( ex-) parroco di Cernusco don Luigi Caldera, in occasione del rifacimento interno della chiesa prepositurale, ha fatto installare (su suggerimento del progettista arch. Paolo Grassi) un sistema di riscaldamento a pavimento basato sulla geotermia. In questo modo si ottengono due importanti risparmi, per la parrocchia, su cui graverà il solo costo del consumo di una pompa di distribuzione acqua e per l'ambiente, con centinaia di metri cubi di gas non consumati ( e di conseguenza di CO2 non immessa nell'ambiente ).

Sono due azioni pratiche in una città come Cernusco, non particolarmente sensibile al problema ambientale. Sono risposte, piccole, ma efficaci, ai pessimisti che credono che il mondo vada a rotoli.

Sono buone pratiche di sostenibilità, sull'onda delle transitions town di cui avevo già accennato in uno dei primi post di questo blog, e di cui si trova traccia anche in Complessamente.

Senza troppe parole. Così, in pratica.

giovedì 9 ottobre 2008

torna Persona e Città

mercoledì 15 ottobre, ore 19.00
a Persona e città
Persone che amano la città:
Mariangela Mariani, assessore alla Cultura
intervistata da Loris Navoni
su RCS 93.9
o in streaming www.rcs939.it

mercoledì 8 ottobre 2008

Due gradi di separazione da Barack Obama


Sembra che in Linkedin, il social network orientato più allo scambio di profili professionali che alla creazione di network amicali come myspace o facebook, io, così come moltissimi altri, sia a soli due gradi di separazione dal candidato alla presidenza USA Barack Obama ( e a tre da John McCain).

Dei politici più importanti italiani che mi sono venuti in mente, l'unico che ha una presenza in linkedin ( con zero collegamenti, tuttavia ) è del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.

Questo mi porta a fare un paio di considerazioni.

La prima, ovvia, è che , in realtà avere una rete che mi connette a persone così lontane, con le quali condivido solo l'accesso alla rete (e tuttalpiù un link ad una persona che "colleziona connessioni") non mi serve gran che.

Questo sistema è molto più utile a rafforzare i legami del cluster di collegamenti nel quale sono già inserito ( lavoro, amicizie, scuola, etc. ), al massimo con qualche "sconfinamento", permesso ed efficace solo se scatta qualche interesse comune.

La seconda, conseguenza della prima, è che solo con una robusta rete reale si ha la massa critica necessaria a costruire una social network efficace anche nel mondo virtuale di Internet.

E non è vero il contrario.

Questa, naturalmente, è solo la mia opinione.


P.S.: A tale proposito può essere interessante leggere: LINK, la nuova scienza delle reti, di A. Barabasi.

P.P.S. : su questo tema ho già scritto qui

P.P.P.S. : se potessi votare alle elezioni USA, voterei Obama, credo che l'abbiate già capito...

mercoledì 1 ottobre 2008

Organismi ancor più geneticamente modificati

Invito a leggere l'interessante ( ma tutto ciò che scrive Bressanini è interessante, se non altro perchè riguarda un componente fondamentale della vita di tutti, il cibo ) articolo sul sito de Le Scienze ( Radiazioni nucleari nell'orto ). Riguarda i prodotti che compongono quotidianamente la nostra dieta e che pur non fregiandosi della sigla OGM, sono frutto di manipolazione genetiche spesso tutt'altro che naturali. Lo sforzo che l'autore fa ( anche, ad esempio, con questo altro interessante contributo) non è certo quello di smontare a priori l'opposizione alle multinazionali dell'alimentazione, ma di trovare gli strumenti il più possibile scientifici per analizzare senza pregiudizi i pro e i contro di una tecnologia.
Da parte mia una sola considerazione: non è andando contro qualcuno o qualcosa che si costruisce un futuro migliore, ma solo attraverso una promozione reale e concreta ( con proposte quindi credibili, efficaci e realizzabili ) di un punto di vista alternativo e rispettoso dell'ambiente ma soprattutto dell'uomo.

mercoledì 24 settembre 2008

C'è sport e sport

Colgo l’occasione datami da un post di Ermanno (http://ermannozacchetti.blogspot.com/2008/09/proposito-di-sport-qua-da-noi-1.html) per invitarvi ad una riflessione sulla valenza educativa dello sport giovanile. Questa è una storia vera.

C’era una volta una squadra di ragazzini, quasi tutti della stessa città, cresciuti insieme da anni, e un bravo allenatore il seguiva con passione, insegnando loro le tecniche e sviluppando i loro talenti. I ragazzini stavano bene insieme, e la passione per lo sport andava di pari passo con l’amicizia. I genitori erano ben lieti di vedere tanta amicizia e passione, sicuri della valenza educativa della pratica di uno sport. La squadra era forte, i ragazzi affiatati, i punti si accumularono, i dirigenti della società cominciarono a interessarsi a questa squadra di ragazzini.
Era necessario fare il salto di qualità. L’allenatore allora iniziò a ospitare ragazzi provenienti da altri comuni intorno. Prima uno, poi un altro. Alcuni erano molto bravi, altri un po’ meno, tutti volevano giocare e primeggiare. I ragazzini, ormai adolescenti, della prima ora, che avevano imparato a giocare insieme e a ottenere risultati come squadra e non come singoli, furono messi in disparte, in panchina.
Prima uno, poi un altro, se ne andarono dalla società, giunta al livello dei campionati nazionali. In breve tempo, del nucleo originale non ne rimase che uno.
Da questa esperienza sportiva quei ragazzini di qualche anno prima avevano ricavato solo cocenti delusioni.
C’è oggi una squadra di amici, con un allenatore amico anch’egli, e un aiuto-allenatore e un aiuto-aiuto-allenatore, questo ultimo non è che ci capisca molto di quello sport, ma sono tutti amici. L’idea di fare una squadra è partita dai ragazzi, amici tra loro da anni. Non vincono molto. Anzi non vincono per niente.
Ma alle partite si divertono un sacco. Gli allenamenti sono occasione per crescere insieme, faticando e ridendo insieme. Questi ragazzi stanno praticando sport con serenità, un pizzico di ambizione ( prima o poi vinceranno una partita!) , entusiasmo e centrando in pieno l’obiettivo che la pratica giovanile dello sport si prefigge: aiutare a crescere.

Quale di questi due modi di fare sport preferireste sostenere?

martedì 23 settembre 2008

Il curioso in libreria, ottobre 2008

( leggere, ascoltare, incontrare )

Scuola e società

All’abituale apprensione dei genitori, che ad ogni inizio anno scolastico si trovano a doversi giostrare tra orari di scuola e d’ufficio, volumi obbligatori per i prof e introvabili nelle librerie, abbigliamento casual e grembiuli e tute, oltre ad una ulteriore stretta di budella per chi affronta un nuovo ciclo, a questa tensione iniziale si sommano, ormai ogni pochi anni, i dubbi e le paure di riforme scolastiche annunciate, che spesso però hanno vita breve, contribuendo , più che a razionalizzare le risorse e a ottimizzare l’offerta formativa, ad affondare ancora di più la scuola italiana nei meandri del caos. Eppure la formazione di base “è una delle risorse certe per il Paese per alzare il proprio livello e rispondere alle crisi” ( D.Rondoni, Avvenire del 21 settembre 2008 ).
Per aiutare a riflettere sulle priorità educative che la scuola pubblica, ma anche quella libera , dovrebbe avere, è forse utile fare riferimento a don Lorenzo Milani, alla sua scuola di Barbiana, con quel libro, “Lettera a una professoressa” ( ne circolano due edizioni della Casa Editrice Fiorentina) che racchiude in se una visione di una scuola veramente democratica, solidale e che resta attuale nonostante risalga a più di quarant’anni fa.
Un punto di vista per certi versi simile, ma raccontato in modo piu` scanzonato , proviene dal creatore di Belleville, la fittizia banlieu parigina teatro delle vicende della famiglia Malaussene: Daniel Pennac, nel suo autobiografico Diario di scuola (Feltrinelli), racconta di un sistema scolastico incapace di mediare tra le diverse istanze provenienti dalla società.

Ma a proposito di scuola, devo ringraziare gli insegnanti di mio figlio maggiore, che spesso, suggerendogli titoli da leggere, offrono interessanti spunti anche a me.
Di purtroppo strettissima attualità è il famoso libro di Amos Oz, Contro il fanatismo, Feltrinelli Editore, che suggerisce l’applicazione del compromesso ( e mi viene in mente a tale proposito anche L’arte del negoziato, di Fisher,Ury,Patton, Corbaccio editore) come antidoto a questo fenomeno strisciante, “sempre presente nella natura umana”.
Il più recente invece è “Sulle regole”, di Gherardo Colombo, sempre Feltrinelli, riflessione sul valore delle leggi e regole che sono fondamento del vivere civile.
E che troppo spesso, più o meno intenzionalmente, calpestiamo.

lunedì 15 settembre 2008

martedì 9 settembre 2008

I colori del fantasy


Non sono particolarmente appassionato al genere fantasy: amo la letteratura fantastica in generale, ma ritengo eccessivo quel clima da D&D che spesso si ritrova nei romanzi del genere, e il ricorso a trucchi ( letterari ) che cozzano spesso con il fenomeno di sospensione dell'incredulita` ( ovvero il fatto di sospendere le proprie facolta` critiche ignorando le incongruenze secondarie per godere di un'opera di fantasia -da wikipedia ) .
Per dirla con Tolkien, chi scrive e` un subcreatore, che e` tenuto a dare coerenza alla sua creazione:"All'interno di tale mondo, cio` che egli riferisce e` vero, nel senos che concorda con le leggi che vi vigono. Di conseguenza ci si crede mentre vi si e`, per cosi` dire, dentro." (Albero e foglia, Bompiani,2002 )
Pero` so che , come altri generi, il fine ultimo del fantasy non e` solo una fuga dalla realta`. Piuttosto si guarda la realta` con occhi diversi. E` come mettere un paio di occhiali con lenti colorate.
E i colori con i quali il fantasy legge il mondo sono il verde, dell'amore e rispetto per la natura, il rosso della passione per le cose a cui si tiene ( la passione che muove il mondo), il giallo della fantasia, il bianco della pace.

martedì 2 settembre 2008

Il profumo del pane

Alla riapertura di un nuovo anno pastorale, alcune considerazioni sui sacerdoti che si occupano dei ragazzi e dei giovani.

Il profumo del pane

Se vuoi costruire una barca,
non radunare uomini per tagliare legna,
dividere i compiti e impartire ordini,
ma insegna loro la nostalgia
per il mare vasto e infinito.
(A.de S.Exupery )


Cosa chiediamo noi laici ad un sacerdote?
Che ci accompagni e guidi nel percorso spirituale e anche umano, essendo questi due aspetti della vita tra loro inscindibili, qualunque cosa dicano a tal proposito molti laicisti.
Cosa chiediamo dunque ad un sacerdote che segue i nostri figli?
Che siano date a loro le nostre stesse opportunità di crescita, commisurate con l’età e in armonia con le offerte delle altre “agenzie” formative ( famiglia, scuola, associazioni sportive ).
Questo non significa quindi solo dare i fondamenti del catechismo e qualche nozione di etica, ma far crescere nei ragazzi la voglia di scoprire e comprendere , attraverso lo studio e la vita vissuta, gli insegnamenti di Cristo.
È una sfida per certi versi più ardua di quella di un parroco ( e non ce ne vogliano i nostri parroci, specie in questi giorni impegnativi ).
A quest’ultimo è richiesto di impastare il pane della fede, e non è impresa da poco.
Ai preti dell’oratorio è invece richiesto di crearne il profumo, quel profumo che, appena avvertito, fa venire appetito, fame di verità e di Dio.
È chiesto di creare generazioni non solo di cristiani, perché sono molti quelli che durante il cammino prendono altre strade, ma di donne e uomini attenti, tolleranti e decisi a lavorare con passione per il bene comune.
Per questo abbiamo sempre apprezzato i preti dell’oratorio, e non solo quelli di Cernusco.
Li abbiamo visti, spesso freschi di ordinazione sacerdotale, affrontare orde di ragazzini che chiedono non solo di poter giocare in oratorio, ma di giocare insieme. Ragazzini che, non sapendolo, cercano un modello di riferimento, e che trovano nel prete un esempio positivo e il punto fermo intorno al quale fare ruotare le prime esperienze di comunità e di responsabilità.
E se in questo percorso le difficoltà e le incomprensioni non mancano, se l’umiltà di riconoscere i propri errori non è facile da trovare e se qualche polemica disturba le relazioni personali, ciò non ci deve far perdere di vista lo scopo principale, l’educazione dei ragazzi.
Per questo ringraziamo i don che si sono susseguiti, don Angelo, don Danilo, don Paolo, per limitarci solo ai più vicini alla esperienza nostra e dei nostri figli.
Per questo ringraziamo don Andrea, che con il suo vulcanico entusiasmo sta offrendo alle generazioni dei nostri figli grandi opportunità di crescita attraverso prove e assunzioni di responsabilità, propedeutiche a ben più grandi sfide nell’avventura della vita.

Gabriella e Loris Navoni

mercoledì 27 agosto 2008

Nel bosco


Oltre le immagini...una passeggiata nel bosco.


Il sentiero è diventato pianeggiante. Cammino sovrastato da una foresta di faggi, ognuno dei quali si eleva verso il cielo a suo modo: chi curva il suo fusto ad arco, altri prendono curve sinuose, quasi sensuali. Alcuni tronchi svettano dritti per parecchi metri per poi dividersi in due o più grossi rami. Altri partono da terra in gruppi di quattro o cinque, allargandosi a raggiera.

Rari agrifogli cercano spazio tra i fusti, mentre dove il fitto si dirada, arbusti di noccioli prendono il sopravvento.

Salendo lentamente in quota, pini silvestri si fanno strada sempre più spesso nella faggeta. Il paesaggio sta cambiando.

martedì 26 agosto 2008

Riempire il vuoto






La vacanza è un tempo che serve a sostenere i mesi di lavoro e studio, permette di annullare il grigio quotidiano con i colori visti e vissuti in quei giorni. Pur con i suoi limiti fisici ( in fondo sono solo Prealpi ) e l'approssimazione di alcuni promotori turistici ( ma armati di tanta buona volontà - si veda per tutto http://www.valbrembanaweb.com/ ) la Val Brembana è in grado di regalare angoli di notevole bellezza.
Tanto per darvi un'idea, ecco alcune foto. Le ho fatte io, quindi non sono un gran che, ma spero rendano la bellezza di quei posti.



giovedì 31 luglio 2008

Artigli di drago


Come regalo per le vacanze vi posto un brevissimo racconto dal sapore fantasy, fatto piu` come esercizio che per partecipare ad un concorso ( giustificazione per non essere passato tra i finalisti ).
Avrei dovuto allegare a corredo anche l'immagine del draghetto qui di fianco. Magari passava.
Buona lettura.






Artigli di drago

Solo gli innocenti possono convocare il drago. Per questo a percuotere tre volte il martello sacro sulla Roccia della Chiamata viene destinato Rutgard, sette primavere compiute da poco. Intorno a lui, illuminati dalla luna e da piccoli fuochi disposti a formare un grande cerchio, gli uomini delle tribu` libere degli Orobii.
Ancora il suono del richiamo non ha cessato di risuonare tra le pareti rocciose della piccola valle, e già il cielo è coperto da nere ali di drago.
Il superbo Essere è accolto con grida festose dagli uomini radunati: “Onore a Bergh, drago fumante! Onore al salvatore del nostro popolo!”
Ma Esso non se ne cura, si rivolge invece al bambino che lo osserva tremante avvinghiato alla roccia. Solo lui ha il permesso di parlare al drago.
“Bene, cosa abbiamo qui, un giovane guerriero! Dimmi, tu che hai avuto l’ardire di risvegliare Bergh il drago dal suo sonno: sai perche` sono stato convocato?”
Rutgard è stato istruito dagli anziani a rispondere a modo alle sue interrogazioni.
“Per difendere il nostro popolo dalla minaccia che giunge dalla Grande Pianura, così come hai fatto altre volte.”
“Hai risposto bene. Ho difeso queste valli dai Romani, poi dagli Arimanni, e così le difendero` anche dai Goti.”
“Ma come farai, li brucerai tutti?”
Un mormorio di sgomento percorre il gruppo degli uomini: non era previsto che il bambino facesse domande. Se Bergh si fosse indispettito per l’insolenza, essi avrebbero perso l’unica possibilita` di salvezza.
“No, i popoli della Grande Pianura non si possono sconfiggere con le armi. I loro guerrieri sono troppo numerosi e gli Orobii sono così pochi e dispersi in decine di tribu`.
Rendero` invisibile la valle, per loro non esisteremo.”
“Ma perche` lo fai? E come potrai renderci invisibili?”
Ancora agitazione tra gli Orobici, ma un brontolio, simile ad una risata, giunse dall’essere.
“Sei sfrontato, ragazzino.Ma ti rispondero`. Lo faccio perche` la liberta` è un volo di rondini, è il profumo dell’erba. È poter decidere del proprio destinoe, ed è diritto di tutti i popoli essere liberi. E sulla roccia traccero` segni, come questo”.
Pose la zampa sulla Roccia e vi pianto` gli artigli, lasciando tre cavita` rotonde su di essa.
“Questo sara` il sigillo del drago, il patto di alleanza con gli uomini. Porro` questo sigillo su molti massi nelle valli, formeranno una Cintura di protezione, e le nebbie nasconderanno le nostre terre. Ricordalo Rutgard, che il drago Bergh ha salvato gli Orobii. E fai in modo che il tuo popolo lo ricordi per sempre”.
E con un solo battito d’ali, scomparve.


Riccardo gioca da solo, cercando con le dita quelle incavature della roccia posta al centro del parco giochi. La noiosa vacanza con la nonna diventa avventura per un bambino di sette anni.
Coppelle, così chiamano quei segni , e gli hanno detto che sono testimonianze di riti preistorici. Ma lui sa che sono ben altro.
Segni di antiche battaglie, o ferite inferte da animali fantastici.
Magari, perche` no, tracce di artigli di drago.

Abrasioni

Vorremmo che la nostra vita scorresse liscia, senza intoppi, senza ostacoli che ci costringano a deviare o a rallentare il flusso costante, che ci obblighino a riflettere sul cammino che stiamo compiendo. E concepiamo le provocazioni solo se rafforzano questo falso senso di sicurezza.
Se invece, come la chiesa gonfiabile a Cagliari, posta in un contesto, la spiaggia, che e` simbolo della spensieratezza, ci costringono a mettere in discussione il senso di quello che facciamo, allora si reagisce: "Qualcuno ha ironizzato, altri hanno protestato. I primi sono come quel tizio che, al cospetto di un dito che indica la luna, si ferma a guardare il dito. I secondi sembrano dimenticare che, senza il dito che la indica, non c'e` nessuna luna da guardare" ( Fabrizio Rondolino in Donna Moderna di questa settimana ).
Abbiamo paura di farci frenare, di venire abrasi dalle ruvidezze della vita. Ma, come quando si impara ad andare in bicicletta, e` solo dopo essersi sbucciato i ginocchi che si ha veramente imparato.

Draghi

Il drago Bergh...



martedì 29 luglio 2008

La vita è bella

Sulla sua pagina web c'è solo una riga. Randy Pausch è morto il 25 luglio per complicazioni legate al cancro al pancreas diagnosticato nel 2006.
Ha stupito, divertito, fatto pensare con la sua ultima lezione, e ha continuato sino all'ultimo a suggerire una grande verità:
che la vita è bella, e vale la pena viverla sino in fondo.

domenica 20 luglio 2008

Solitudini e coincidenze


Come ho gia` detto, diffido dei best sellers, preferisco che l'onda mediatica si plachi per capire se sul fondo resta qualche cosa di veramente concreto. Ovvero se un libro resiste alle mode e la sua validita` si conferma al di la` degli enunciati pubblicitari.


Non sempre pero` e` cosi`: a volte un particolare, una frase ci spingono all'acquisto piu` del contenuto. Ed e` stato il caso de La solitudine dei numeri primi, titolo accattivante e autore pure. Sta di fatto che me lo sono portato al mare, e nei pochi momenti liberi dall'assillo del figlio minore sono anche riuscito a concluderlo.
Mi sono accorto che la matematica, a dispetto del titolo, c'entra ben poco con il romanzo, piuttosto e` un libro per pedagogisti e psicologi, perche` sonda nella crescita soprattutto mentale dei due protagonisti.

Per coincidenza proprio in quei giorni nella localita` dove ero in vacanza e` venuto Paolo Giordano a presentare il suo lavoro: la cosa singolare ( e quella meglio sfruttata dal meccanismo mediatico ) e` che un libro del genere lo vedresti partorire da uno della generazione dei quarantenni, non da un simpatico ventiseienne fisico teorico, dottorando, non affetto da divismo, forse anche un po' a disagio nei panni di "autore del momento".

Se posso muovere un appunto al libro, e` che mi sarei aspettato, visto il percorso personale dell'autore, una maggiore sperimentazione nel linguaggio, un maggiore coraggio nel cercare uno stile piu` personale.
Ma questo non toglie nulla alla validita` del libro, che tocca, senza forzature, temi importanti da considerare per cercare di comprendere o almeno sforzarsi di farlo, le nuove generazioni, di ieri e di oggi.

martedì 8 luglio 2008

Vite preziose


Ho scoperto quasi casualmente della morte di un mio ex compagno di scuola, Sergio Colzani. Se non fossi passato dal suo comune di residenza in questo periodo non lo avrei mai saputo. Con lui, come con altri compagni, i contatti si erano persi pochi mesi dopo la fine della scuola.
Ho poi scoperto, da un giornale locale, che era un apprezzato insegnante di musica, conosciuto in molti dei paesi qui intorno.
All'epoca della scuola era un mattacchione che si prestava a scherzi e battute, e che amava più suonare la chitarra che dedicarsi alle materie scientifiche che tanto angustiavano molti di noi.
Quante vite preziose incrociamo durante l'arco della nostra vita. Vite che ci sfiorano, delle quali non riusciamo a cogliere la bellezza, vite importanti, non per il ruolo o perchè in grado di fare cose grandi, ma perchè tutte fili di una trama che si compone più in là, nel tempo e nello spazio.

mercoledì 2 luglio 2008

Il curioso in Libreria - luglio 2008

( leggere, ascoltare, incontrare)

TRACCE DI LETTURA
Parrebbe facile, scegliere un libro per le vacanze. Basterebbe entrare in Libreria (quella del Naviglio ne è fornitissima ) e pescare a caso tra le novita` proposte.
Oltretutto, tra i titoli piu` venduti del momento pare ci siano buone proposte: nei primi cinquanta di una di queste classifiche ho trovato solo un libro che non leggerei nemmeno sotto tortura.
Ma volendo fare scelte che non seguano obbligatoriamente il mercato, uno sforzo in piu` è necessario; ecco allora che vi propongo alcune tracce di lettura, con l’idea che la lettura di un libro pur piacevole, è , lo si voglia o no, specchio della realtà che stiamo vivendo.
Iniziamo dunque da uno dei temi piu` difficili del momento, l’immigrazione. La stagione di riflessione sulla condizione di immigrato fu aperta da Pap Khouma nel 1990 con il suo Io, venditore di elefanti, ( esiste una edizione del 2006 di Baldini Castaldi Dalai ), mentre oggi possiamo trovare la storia di Jean-Paul Pougala, In fuga dalle tenebre, Einaudi.
Sempre con un punto di vista inconsueto per noi, potrebbe essere interessante leggere Vite di Scarto di Zygmunt Bauman, (Laterza) sociologo attento alle questioni etiche, o il recente Un mondo senza poverta` di Muhammad Yunus ( Feltrinelli) , il banchiere dei poveri, premio Nobel fondatore della Grameen Bank e istitutore del microcredito.
Altro percorso ( è il caso di dirlo ) è quello che ruota intorno al nostrano Enrico Brizzi, non solo autore tra i piu` famosi, ma anche trekker ed esploratore delle vecchie strade che i pellegrini percorrevano secoli fa. In questi giorni sta percorrendo a piedi la via che da Roma portava a Gerusalemme. Si possono seguire i suoi progressi sul sito http://www.romajerusalem.splinder.com . E delle sue esperienze escursionistiche troviamo traccia non solo in “Nessuno lo sapra`” resoconto di un altro “pellegrinaggio” tutto italiano stavolta, ma anche ne “Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro”, entrambi editi da Mondatori.

martedì 1 luglio 2008

Per crescere

Claudio è sempre fonte di riflessione ( in questo caso sulla proposta delle impronte digitali ai minori stranieri , http://claudiogargantini.blogspot.com/ ).
Se l'umanità vuole crescere e migliorare, deve lasciarsi indietro brutte pagine come questa.
Non è solo questione di carità, mai come ora ci si rende conto che le vicende del mondo sono interconnesse tra loro, e le maggiori responsabilità degli avvenimenti negativi ricadono su chi detiene potere e ricchezza: noi "occidentali"
E' un alto gradino da superare, ma necessario.

mercoledì 18 giugno 2008

innovazione

Dal blog di Luca De Biase estraggo questo commento, che condivido:
... dimostrano come l'innovazione avvenga quando l'azienda libera le energie vitali dei suoi collaboratori e li sostiene in una ridefinizione delle relazioni tra la forma e la funzione dei prodotti.
E anche questo è degno di nota:
Molti innovano trovando una nuova forma che poi cerca le sue funzioni. I grandi del design creano una forma che ispira a utilizzarla di modi anche imprevisti. E forse lo stesso avviene a molte idee tecnologiche. Ma spesso avviene che una funzione sia pensata come incarnata in una forma e che questa finisca per frenare l'innovazione: pensando la funzione disincarnata si può arrivare a immaginare una nuova e più efficiente forma che la svolge.
Credo che valga non solo per l'innovazione in senso stretto, ma per ogni forma di rinnovamento, sociale, etico, spirituale.
Infatti la tendenza a mantenere lo status quo, a considerare che " si è sempre fatto così" non favorisce alcun tipo di crescita.

Libri per l'estate: quali suggerimenti dare?

Dico sempre che non è mica obbligatorio mettere via il cervello in estate e cadere nel calderone dei volumi fatui di gialli stereotipati all'americana ( letti un paio, diventano prevedibili pur con mitragliate di colpi di scena). D'altra parte, non è che in vacanza sia necessario portarsi tutti i tomi della Storia della Filosofia di G.Reale ( per un totale di più di quattromila pagine ).
Vorrei chiedere dunque al mio pugno di lettori ( tra i quali so esserci molti lettori "forti") quali sono i libri che porterete o vorreste portare con voi nelle prossime vacanze e che secondo voi permettono di godere della lettura e nello stesso tempo ci permettano di crescere un po' in consapevolezza.
Magari poi facciamo una classifica.

venerdì 13 giugno 2008

L'evoluzione della razza umana passa anche da questo

"Il fatto che l’ambiente, e le esperienze che viviamo, modulino la plasticità cerebrale, ovvero siano in grado di creare nuovo tessuto cerebrale, è una scoperta importante, soprattutto perché dimostra non solo l’utilità dell’educazione e della stimolazione (tra l’altro il fenomeno è particolarmente accentuato negli esemplari giovani, mentre tende a decrescere con l’età), ma dà anche una base fisiologica alla neuroriabilitazione: se possiamo indurre la crescita di nuovi neuroni, allora ha un senso impiegare tempo e risorse a riabilitare chi è stato vittima di un ictus e forse anche chi è affetto da forme di demenza. L’importanza di un ambiente complesso e stimolante per mantenere attivi i meccanismi di apprendimento e di attenzione potrebbe mettere in crisi il modello delle residenze per Alzheimer, dove le stanze sono tutte uguali e gli stimoli ridotti."

Da un interessantissimo post di Daniela Ovadia de Le scienze , di cui riporto qui sopra le conclusioni, si apprende che è confermato sperimentalmente l'aumento di neuroni ( cellule del cervello ) oltre che di assoni ( i collegamenti tra dette cellule) in risposta a nuovi stimoli ed esperienze.
Filosoficamente parlando ( ma che pretesa! ) si deduce che un singolo individuo cresce nella sua capacità di analisi della realtà tante più esperienze riesce a "collezionare" nella vita.
E se una comunità è composta da individui con tali capacità analitiche, non può che migliorare le condizioni di vita, le prospettive di crescita, etc. etc.

Motivazioni

Ci sono almeno tre motivazioni che spingono la gente al lavoro ( in particolare, più genericamente si può parlare di impegno) :
il guadagno di una somma di denaro per vivere;
la sensazione di fare qualcosa di utile alla comunità;
la speranza di dare un senso alla propria esistenza;

Sono tre aspetti sempre presenti, in misura diversa, in ognuno di noi.
Dovrebbero compensarsi armonicamente perché la vita sia completa. Purtroppo questo non avviene quasi mai.

martedì 10 giugno 2008

Parlare di vita con accanto la morte

Mi sono reso conto solo recentemente che spesso nei miei racconti, a fare da coprotagonista è la morte.
Del resto è il fine ultimo a cui tutti tendiamo, poco importa se la si consideri un passaggio a una nuova vita o semplicemente la chiusura definitiva del libro della propria esistenza.
Un conto però e farne una analisi "letteraria" ovvero in qualche modo distaccata, non partecipata ( anche se esperienze con genitori e amici scomparsi si sono vissute con dolore), altro è vivere sentendo giorno per giorno più distinto il passo della Grande Mietitrice.
E' quindi ancora più degno di ammirazione Randy Paush che dopo la sua ultima lezione, a tratti esilarante performance, appare di nuovo in pubblico, pronto a testimoniare l'inesorabile consumarsi del suo corpo, ma proprio per questo pronto anche a celebrare la bellezza della vita, se vissuta in pienezza. ( una traduzione del discorso la trovate grazie a Luca Chittaro, di Nova-Sole24Ore ).
Una lezione da meditare.

domenica 8 giugno 2008

Sei gradi di unita` *

Questa mattina e` stata celebrata la prima messa di don Luca Piazzolla, nostro concittadino.
C'erano tra gli altri, i ( tre ) preti che hanno celebrato il matrimonio tra me e Gabriella, molti tra loro erano amici comuni, chi ha fatto la prima lettura e` un suo amico fraterno con il quale ho anch'io fatto una stagione di incontri socio-pastorali ( ok, e` un neologismo, ma passatemelo ), e che guarda caso e` il sindaco della nostra citta`. Piu` di mille persone strette intorno ad un ragazzo.
Ieri, in onore dello stesso Luca, una trentina di giovani hanno presentato il frutto del loro lavoro di quasi un anno, un musical. ( tra l'altro anche mio figlio quindicenne ha partecipato con il suo primo ruolo importante )
Non ho le competenze per discutere sulla esistenza di Dio o sul ruolo e le colpe della Chiesa.
Ma vedere una comunita` di persone stretta intorno ai propri figli, vedere il tessuto di relazioni riemergere quando necessario, fa pensare che, se Dio esiste,come io credo, Esso si manifesta nell'uomo e nel suo relazionarsi con gli altri uomini.

* il titolo, Sei gradi di unità, fa riferimento ai sei gradi di separazione che dividerebbero ciascun individuo da un altro. rimando a wikipedia per la spiegazione della teoria. Peraltro è usata molto nei software di social networking, ovvero quelle comunità virtuali tipo myspace, che cercano di creare appunto "comunità" in base a qualche debole comunanza di interessi.
Ma oggi il grado di separazione tra i presenti alla cerimonia era al massimo due... e ciò che ci unisce non è certo "debole".

giovedì 29 maggio 2008

DISVELAMENTI

postilla a Il Curioso in Libreria giugno 2008
La cultura dell’apparenza e` anche cultura della semplificazione. Bersagliati dai modelli vincenti dei richiami pubblicitari e dai vari “format” televisivi dove tutti sono fortunati, vincenti e con le verita` assolute in tasca, fatichiamo poi ad affrontare le complicazioni della vita, siano esse noie burocratiche o metodi o strategie per ottenere il meglio dal nostro lavoro.
Ma il mondo è basato su modelli complessi. E se da un lato la semplificazione in leggi fisiche e chimiche sono il primo passo per la comprensione dell’universo fisico nel quale siamo immersi, dall’altro è necessaria un livello di comprensione piu’ fine per poter dipanare la matassa del nostro universo (si veda l’interessante saggio Caos, di J.Gleick, ed. BUR )
Questo vale tanto piu` nei rapporti umani, spesso orientati a prevaricare sull’altro , a ottenere il meglio per se in spregio ai diritti degli altri, quasi che predomini ancora, dopo millenni di civiltà , l’istinto a marcare il territorio, a diventare capobranco.
Ma nelle persone “c’è molto di piu` di quello che sembra” e ce lo dice con stile Muriel Barbery con il suo romanzo L’eleganza del riccio, editore E/O, nel quale una portinaia ed una viziata adolescente svelano nel corso della narrazione le proprie doti nascoste.
Accomunando lo sforzo di ricerca in ambito scientifico e i disvelamenti della natura umana, appare chiaro il pensiero che Giovanni Paolo II , in un brano di Fides et Ratio, ci vuole sottoporre: “ piu` l’uomo conosce la realtà e il mondo e piu` conosce se stesso nella sua unicità, mentre gli diventa sempre piu` impellente la domanda sul senso delle cose e della sua stessa esistenza.”

martedì 27 maggio 2008

Il curioso in libreria - giugno 2008

(leggere, ascoltare, incontrare )

LINK

Il World Wide Web ( WWW ) è quel sistema di documenti multimediali interallacciati tra loro ( con una tecnica, detta hyperlink, che ci permette di “saltare” da una pagina all’altra) che navigano sopra la vera e propria Internet, cioe` la rete di computer mondiale.

È curioso che questo fenomeno mondiale incrementi e renda piu` semplici anche comunicazioni tra vicini, amici e concittadini. L’avvento poi di quella forma di diario pubblico detto Blog, nel quale molti, me compreso, pubblicano la loro visione del mondo, o dei forum, quali la Piazzetta di Cernuscoinsieme, fa si` che si attui uno scambio di opinioni e di idee altrimenti relegato solo nelle rare occasioni di incontro o in piazza il sabato pomeriggio.
E cosi` una notizia o un commento, vola di sito in sito, di pagina in pagina con una operazione che i moderni esperti di marketing chiamano “virale”.
Allos stesso modo, dal blog dell’amico Claudio (http://claudiogargantini.blogspot.com ) riporto un interessante commento ad un articolo su un libro pubblicato … in Germania. L’autore è il cardinale Carlo Maria Martini, sempre più cittadino di Gerusalemme, che “si racconta in un libro testamento dal titolo "I colloqui nottuni a Gerusalemme" appena edito in Germania. Nel libro confessa di essere stato anche in conflitto con Dio, e dico io chi non lo è se vive la fede come vita vissuta e non come soli precetti da rispettare. Nell'articolo, il giornalista ricorda come Martini elogi Martin Lutero ed esorti la Chiesa al coraggio di riformarsi. E poi ancora parla del ruolo della donna nella chiesa, di giovani e sessualità, di una chiesa indipendente dal potere di questo tempo. Ma il respiro che si coglie nel virgolettato dell'articolo è di un uomo che parla al cuore e fonda le parole su quelle del Vangelo. Che non dice cosa fare ma che dice al cuore il suo essere in rapporto con Dio.E poi dice, come era solita esclamare Madre Teresa, che "non puoi rendere Dio cattolico", . E' proprio così! La novità del cristianesimo è rompere il recinto dove i nuovi "sacerdoti del tempio" hanno rinchiuso Dio. Ed è nella cattolicità che qualcuno ha voluto rinchiudere Dio e pretende che solo là lo si incontri.Stolti e uomini di poca fede verrebbe da dire.”
Attendiamo con interesse la pubblicazione in lingua italiana di questo testo che credo turbera` non poco le nostre convinzioni sull’essere cristiani.

I CRITERI PER SCEGLIERE
Su una rivista di promozione letteraria ho contato un centinaio di novita` editoriali, per lo piu` romanzi. Ne ho ritenuti interessanti solo una ventina, per poi valutarne due o tre, in base a considerazioni finanziarie e fisiologiche ( il tempo per leggere sottratto al sonno). Il criterio fondamentale che mi fa scegliere un libro anziche` il suo vicino di scaffale è la risposta alla seguente domanda:
questo libro che sto sfogliando mi potrebbe dare qualcosa in piu` che qualche ora di svago? Mi puo` aiutare a crescere, facendomi riflettere su un tema importante per la mia vita, anche senza essere necessariamente un mattone? Ne parleremo la prossima volta, alla ricerca dei libri per l’estate

lunedì 26 maggio 2008

Il falco


Se passate tra l'uscita sud di Agrate Brianza dell'autostrada -direzione Venezia, e il primo ingresso a Carugate della provinciale, guardate in alto.

Potreste vedere la sagoma di un falco appollaiato su un lampione o mentre vola in cerca di prede, facendo lo "spirito santo" . Non so che specie sia, forse un gheppio. Ma per vederlo , io che faccio quella strada tutti i giorni, rischio spesso l'incidente.

sabato 24 maggio 2008

In attesa

Sono in attesa che una tara immobiliare si risolva per poter realizzare una casa eco-familiare adeguata.
Sono in attesa di una decisione manageriale che potrebbe cambiare ( in meglio) la mia situazione lavorativa.
Sono anche in attesa che voi, dieci o dodici lettori del mio blog, mandiate commenti, critiche suggerimenti, nuove linee di pensiero, per aiutarmi a crescere.

mercoledì 21 maggio 2008

La strada stretta 2

L'avevo già detto in un mio post precedente sugli OGM, ma il concetto vale anche per l'energia e lo ribadisco ora: posto anche che la scelta nucleare si priva di pericoli ( ma vista l'intrinseca complessità degli impianti, non c'è nessuna garanzia) , posto che gli ingenti investimenti richiesti permettano ritorni economici sostanziali ( e anche questo non è per niente garantito) , perchè ci vogliamo ostinare a non adottare un comportamento virtuoso e a procrastinare quelle azioni che, certamente, permetteranno di lasciare ai nostri figli un mondo più pulito?
Sono perfettamente in sintonia con l'intervento del presidente di WWF Italia Enzo Venini che in un articolo su Corriere Economia di lunedì scorso critica fortemente il rilancio del nucleare che , in barba alla scelta del referendum del 1987, e in base ad una presunta maggiore sicurezza degli impianti, i nostri potenti di turno vogliono imporre.
In sostanza il WWF pone questi punti di discussione:
1) il nucleare non è fondamentale perchè copre solo il 6.3 % del fabbisogno di energia mondiale e tale percentuale non cambierà sostanzialmente per i prossimi 30 anni
2) la presunta autosufficienza energetica italiana in caso di realizzazione di centrali è vanificata dal fatto di non avere sul territorio il carburante necessario, cioè l'uranio
3) il costo dell'energia sarebbe comunque elevato
4) al di là del rischio di contaminazione radioattiva, non è per niente garantito che la centrale sia ad emissioni inquinanti pari a zero.

La proposta del WWF , che mi trova del tutto concorde, è la strada stretta del risparmio energetico, della decentralizzazione della produzione e dell'uso delle energie rinnovabili.
Un modo diverso di intendere l'uso dell'energia. Soprattutto un modo diverso di intendere il nostro ruolo su questo pianeta.
Non solo per noi: per i nostri figli.

domenica 18 maggio 2008

Abbracciare alberi


Ho letto recentemente da qualche parte ( non ricordo il riferimento) della ormai diffusa pratica dell'abbracciare alberi, usata anche per le mamme presenti e future a breve, per riaquistare quel rapporto con la natura che aiuta a ritrovare le energie e a rafforzare la coscienza di se`.

Io abitualmente non abbraccio alberi, pero` mi capita spesso, passando accanto ad un arbusto, ad un albero o anche un prato, di stendere la mano, cercando una sorta di "scambio di energia" tra quella evoluta e cerebrale dell'essere umano e quella primordiale e universale della natura.

Potrebbe essere pura suggestione.

Ma dopo questo gesto mi sento meglio

martedì 6 maggio 2008

Lucidare la mela


Ci sono persone che lucidano la mela, lavano la superficie con accuratezza, ne tolgono le impurità, lustrano anche il picciolo, ma non l'addentano, non ne assaporano il gusto.

Sono sacerdoti che parlano dell'amore di Cristo senza essere capaci di trasmettere un briciolo di amore verso gli altri.

Sono politici e uomini pubblici senza idee, entrati in politica con il solo scopo di conquistare una poltrona sicura.

Sono studiosi incartapecoriti nei loro paradigmi autoreferenziali, senza il coraggio di esplorare strade nuove.

Sono persone incapaci di dedicere cosa fare della propria vita, vivendo con il timore di consumarsi, senza capire che in questo modo diventano un po' come certi salotti delle nostre nonne, perfettamente in ordine ma mai usati, che la vita si svolgeva altrove

lunedì 28 aprile 2008

Il curioso in Libreria - Maggio 2008

(leggere, ascoltare, incontrare )


LETTERALMENTE FUORI DAL CORO ( DI SOLITO MI SIEDO A FIANCO)

Quando mi accingo ad intonare il Santo insieme al coro degli adolescenti, alla messa domenicale delle undici, mi viene spesso da sorridere: la musica e` tratta da un brano della famosa opera rock degli anni 70 Jesus Christ Superstar, che tanta polemica creo` per aver presentato un Gesu` troppo “umano”. Altro polverone ci fu per un musicista nostrano, tale Guccini, che oso` intitolare una sua canzone Dio è morto, prontamente censurata da zelanti e un po’ bigotti funzionari RAI ( ma trasmessa tranquillamente da Radio Vaticana, che ne aveva colto il messaggio di speranza, posto solo nella terza strofa). Cosa è rimasto di quello spirito rivoluzionario, anche nel mondo cattolico, che porto` addirittura alle messe beat ( che contribuirono alla mia –e non solo mia - formazione musicale e in parte anche spirituale) ? Era un linguaggio forse un po’ crudo, forse figlio di una stagione , il sessantotto, di confusione ma anche di grandi speranze, e di sperimentazione di nuovi linguaggi. Allora la chiesa aveva raccolto la sfida, mentre oggi, comunque proiettata nella missione di far comprendere il messaggio evangelico a tutti coloro che vogliano ascoltare, sembra un po’ in difficoltà nell’usare i linguaggi piu` comprensibili dalla gente. Non solo per i mezzi, che le nuove tecnologie sono gia` nelle mani e nei piani di lavoro dei sacerdoti, ma per i temi e alle riflessioni con i quali affrontare il messaggio cristiano alla luce dei nostri tempi, temi spesso attinti da una visione del mondo e della società purtroppo non sempre aggiornata.
Questo, naturalmente, nella mia personalissima opinione.

IL CORAGGIO

Non si deve essere eroi per avere coraggio, si puo` agire anche nelle piccole cose:
si puo` avere il coraggio di spegnere il televisore, quando c’è solo TV spazzatura.
Il coraggio di crescere dei figli, avendo un progetto serio in mente, per loro, non per noi.
Il coraggio di allargare veramente le braccia nell’abbraccio del Padre Nostro.
Il coraggio di rivelare la propria debolezza e la propria sofferenza , come Giovanni Paolo II negli ultimi anni della sua vita.
Il coraggio di essere coraggiosi , ovvero imparare ad avere fiducia nei propri mezzi. È un viaggio alla fonte del coraggio inteso come forza nel tollerare l’insuccesso, entusiasmo nel riprovare, capacità di chiedere aiuto e di offrirlo, quello raccontato ai bambini dai 6 anni nel libro dello psicoterapeuta Domenico Barilla`, edito da Carthusia, dal titolo omonimo.
Il coraggio di parlare della propria sconvolgente malattia, come ha fatto Randy Pausch, docente della Carnegie Mellon a cui restano solo pochi mesi di vita, nella sua ultima lezione(la trovate, in inglese – anche se non lo capite, vale la pena guardarla- su You Tube , www.youtube.com e comunque in rete ne parlano in molti ) recentemente pubblicata da Rizzoli con il titolo “L’ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore”.
Ha parlato con ironia e coraggio, facendo spesso sbellicare dalle risate la platea, dei sogni della sua infanzia e della fatica che si fa per riuscire a realizzarli, e del fatto che la vita vale la pena di essere vissuta.
Perche` cio` che è importante è avere il coraggio di coltivare dei sogni.

lunedì 21 aprile 2008

25 Aprile

Qualche tempo fa il nostro amico Claudio mi ha donato una raccolta di poesie da lui composte nel corso degli anni.
Penso di fare cosa gradita a tutti se ne riporto una sul 25 aprile, del 2005, sempre attuale, a parte l'accenno ai sindaci. E' in dialetto milanese, per i non autoctoni appeno ho qualche minuto posto la traduzione.

Buona Lettura













25 April

Fan festa i partigian,
quei pocc che’ restàa,
quei cun't la memoria,
e col cör in man,
han mai dì nigut, han mai parlàa,
ma han scrivü la nostra storia.

Fa festa al sindic e un para d'asesur,
che per 'sto dì hin ubligàa,
andà in corteo insema ai comunisti,
col Camerani, che cun't fervur,
"bella ciao" al ghe fà cantà,
e scultà el discurs sui tudesc e fascisti.

Fa festa tüta la gent,
quela semplice, quela unesta,
che tachen föra dal balcun,
la bandera cun't tanti culur al vent,
e la spera che la stessa festa,
per tüt al mund la sia dabun.

Fa festa tüta la cumpagnia,
nei ricordi d'un amis,
che se pö minga desmentegà.
l'è là in ciel, setàa giù a l'umbria,
suta 'na pianta del paradis,
ghe disum "grazie" per quel che'l ga dàa.

Fan festa i passaritt,
che cun't la stagiun bela,
cinguetan prest a la matina,
nascündù fra i ram bei fitt,
quand se smorza l'ultima stela,
e l'aria l'è ‘mo buna e fina.


Fan festa i tusan,
che g'han voia de balà,
sugnà per 'sta ucasiun,
de truà in un stagn,
un sciat de trasfurmà,
cun't un basin pien de pasiun.

Fan festa i urtulan,
che caten i prim maset,
d'isalata e d'erbiùn,
"l'è primavera, oh tusan!"
andem in da l'urtaia a braset,
schiscem al prà cum'è un burlùn.

Fem festa, grande festa,
l'è el 25 april, la liberasiun,
dai tudesc, fascisti e tira pèe,
fasem insema la prutesta,
cuntra el guvernu Berluscun,
perché sem amòo cum'è 'sti an indrèe.

Fem festa anca mi e ti,
che suta la tempesta e in mes al vent,
vestì da la festa, cun't i anei in man,
propri in 'sto dì,
in una geseta tra amis e parent,
hem cumbinà un bel dagn.



Claudio Fedeli, 2005





venerdì 18 aprile 2008

Note a margine alla realizzazione del LHC




“Con il calcolatore si possono effettuare con una certa approssimazione alcune delle operazioni che può fare il cervello, ma non la maggior parte di esse e certamente non le più importanti.
Comunque se anche si potesse effettuarle tutte, ci sarebbe da spiegare l’anima, e al riguardo i calcolatori non hanno niente da dirci.”
Douglas R. Hofstadter, in Godel, Escher, Bach, un eterna ghirlanda brillante, 1979





Da sempre l’uomo, nell’osservare e studiare la natura per risolvere problemi pratici e di sopravvivenza, guarda ad essa per rispondere non solo al come, ma anche al perché:
“più l'uomo conosce la realtà e il mondo e più conosce se stesso nella sua unicità, mentre gli diventa sempre più impellente la domanda sul senso delle cose e della sua stessa esistenza.” ( Giovanni Paolo II, enciclica Fides et Ratio ).
La fisica, nello specifico, è la disciplina che viene interpretata come quella più vicina a dare risposte sull’esistenza di un Altrove che potrebbe essere quel Dio che l’uomo ricerca. Questo perché gli scienziati che svelano i misteri della materia , quindi dell’infinitamente piccolo, e con essi spiegano l’evoluzione dell’universo ( quindi dell’infinitamente grande) appaiono come Prometeo mentre ruba il fuoco agli dei: eroi nella ricerca dell’assoluto.
Perché di assoluto si tratta quando si parla del LARGE HADRON COLLIDER, il grande acceleratore di particelle del CERN che ha soppiantato il LEC nel sottosuolo di Ginevra e dintorni.
Lo scopo di questa macchina è di sparare grappoli di protoni su una circonferenza di 27 Km e far sì che collidano con altri protoni che girano in senso contrario, sviluppando energie pari a 7 TEV (Tera Electron Volt) ( è l’energia che sviluppa un mosca che vola, ma concentrata nello spazio un miliardo di volte più piccolo la fa diventare una quantità spaventosa). Questo dovrebbe permettere agli scienziati ( molti italiani ) di esplorare i confini della conoscenza, completando quella spiegazione di come è fatto l’universo conosciuta come Modello Standard.
In questo modello ci sono delle lacune:
Cos’è la massa?
Perché il 95% dell’universo è fatto di materia oscura?
Perché l’antimateria è così poca?
Lanciando i protoni a velocità prossime a quelle della luce ( attenzione, di solito sono fotoni ed elettroni – molto più piccoli - a raggiungere quelle velocità, i protoni se ne stanno buoni buoni nel nucleo dell’atomo) e facendoli cozzare tra loro i tecnici del CERN sperano di creare nuove particelle ( il bosone di Higgs ) e studiandone le caratteristiche confidano di trovare risposte alle domande di cui sopra. (la mia è, ovviamente una banalizzazione dei concetti: per una trattazione più scientifica e rimandi a documenti guardate queste pagine di Wikipedia)


Sembrerebbero domande peregrine per chi come noi è costretto a vivere la concretezza del quotidiano ma, a parte le ricadute tecnologiche ( si ricordi che il World Wide Web , ovvero il modo di gestire i contenuti informativi attraverso la rete Internet , nasce al CERN ) , tale ricerca risponde al bisogno innato dell’uomo di conoscere nel profondo, senza fermarsi alle apparenze, le cose intorno, per meglio comprendere il suo ruolo nell’universo.
Credo dunque che tentare di rivelare la vera natura della materia, sia un tentativo “laico” di cercare la Verità, al di là delle coltri e degli ostacoli dovuti alla nostra “finitezza”.
Del resto pare che Einstein affermasse: “quello che mi interessa è conoscere il pensiero di Dio, il resto sono dettagli”.




“Il cielo e la terra dunque ti contengono, dato che tu li riempi? O tu li riempi, ma ancora ne resta, perché intero non ti contengono? E allora dove riversi tutto ciò che, dopo aver riempito il cielo e la terra, resta di te? O forse non hai bisogno di essere contenuto, tu che tutto contieni, dato che le cose che riempi è contenendole che le riempi?” ( S.Agostino, Confessioni )

giovedì 17 aprile 2008

La speranza nei giovani

Erano sei ragazze, ieri a Persona e Città, a parlare della associazione Ragazzi e Cinema, nella quale tutte hanno parte attiva nel promuovere la socializzazione e l'espressione della propria personalità attraverso le arti "performative".
Al di là dei risultati di questo impegno, comunque notevoli, resta il fatto che vedere ragazze che studiano, in alcuni casi lavorano part-time e trovano anche il tempo di accompagnare ragazzi più giovani nel cammino dell'espressività personale, fa bene al cuore.
C'è ancora speranza nei giovani.

giovedì 10 aprile 2008

Ragazzi e Cinema a Persona e Città

mercoledi 16 aprile ore 19.00
a Persona e Città:
Ragazzi e Cinema,
educare , divertirsi e crescere attraverso il cinema

saranno ospiti alcuni responsabili del progetto
conduce Loris Navoni
RCS 93.9
o in streaming www.rcs939.it
( in replica giovedì ore 6.30 )

venerdì 4 aprile 2008

se lo dice Rubbia...



Chi predica il ritorno al nucleare come unica risorsa possibile per il fabbisogno di energia dell'umanità, dovrebbe leggersi questa intervista al premio Nobel Carlo Rubbia:
http://www.marcogiovannelli.greenkitchen.nova100.ilsole24ore.com/2008/04/rubbia-n-petrol.html

mercoledì 2 aprile 2008

Un nuovo blog

Spesso in questo blog inserisco, tra i commenti e i link dei miei interessi personali, alcuni riferimenti alla mia attivita` professionale. Dato che mi piacerebbe integrare quei commenti con una panoramica di quanto nel mondo si fa di innovativo soprattutto nel campo delle alte tecnologie, ho pensato di realizzare un nuovo blog, su tecnologia e innovazione, appunto.
il suo link e` http://techrama.wordpress.com
Visitatelo.
Grazie
Loris

giovedì 27 marzo 2008

Citazione ad uso dei delusi

Ma non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare. Ma il tempo che avranno non dipenderà da noi.
(J.R.R. Tolkien )

martedì 25 marzo 2008

Musica e rinnovamento

Dalla lettura del simpatico diario di Giovanni Allevi, soprattutto dalla entusiastica riflessione delle ultime pagine, ne esco con una impressione forte: l’innovazione, che nel caso dell’arte chiamerei rinnovamento, è indispensabile alla crescita della cultura umana. Le stesse emozioni raccontate dai classici, perché attecchiscano nel cuore della gente di oggi, devono essere raccontate con linguaggi adeguati, non cristallizzati da secoli di formalismi. Senza tuttavia cedere alla tentazione di usare linguaggi moderni per il solo gusto di farlo, senza aver niente da dire. Un rischio che Allevi sicuramente non corre.

venerdì 21 marzo 2008

Il curioso in libreria -Aprile 2008

rubrica di suggerimenti librari et al.

Potrebbe sembrare l’ennesimo istant book, costruito di solito con l’aiuto di uno scrittore “vero” , sull’onda di un successo in altri campi artistici o sportivi ( come non ricordare i libri di Totti…). Invece questo e` un libro autentico, il diario di un amore nato nell’infanzia e mai cessato, che ha catturato interamente la vita dell’autore, ma che gli ha anche permesso di arrivare alle vette del successo mondiale. Il fatto e` che Giovanni Allevi ha La musica in testa (editore Rizzoli) la musica e` una Strega capricciosa che ha monopolizzato la sua vita, ed è una musica che non segue schemi usuali ( classica, leggera, pop) perche` “non bisogna mai aver paura di rompere le regole, se è il nostro cuore a chiederlo. Mai temere di destabilizzare un sistema: è nella sua natura la necessita` di cambiare. Ma soprattutto bisogna sempre trovare il coraggio di esporsi , di osare, di mettersi in gioco: è un dovere dell’artista!”
Ma chi osa veramente sono i protagonisti del nuovo lavoro di Candido Cannavo` , gia` autore di E li chiamano disabili e di Liberta` dietro le sbarre, titoli inequivocabili. Sono uomini che non hanno paura di rompere le convenzioni, di andare contro i poteri costituiti, legali e non, che lottano contro le ingiustizie, che sfidano il perbenismo e le ipocrisie per riaffermare il primato dell’uomo contro ogni interesse. Sono preti, anzi Pretacci , in prima linea, di cui la Chiesa dovrebbe essere orgogliosa . Vi sono ritratti una ventina tra i piu` noti; don Virginio Colmegna, don Gino Rigoldi, don Andrea Gallo, don Oreste Benzi.
Per finire con questa ventata di positivita` narrata, una amica mi ha suggerito un libro realizzato dagli ideatori della fortunata campagna ecologista M’illumino di meno, orientata al risparmio energetico. Hanno raccolto notizie e curiosita` su quanto di buono si riesce a fare, nonostante tutto, nel nostro paese. Con Nostra Eccellenza (ed. Chiarelettere), Cirri e Solibello , iluustrano l’Italia che reagisce. Sindaci, imprenditori, insegnanti, preti, vigili urbani, medici, cittadini agiscono per migliorare la qualità della vita propria e dei propri concittadini, a dispetto di status quo, interessi e corporazioni.

venerdì 14 marzo 2008

Giornata all'Innovation Forum 2008, Milano

Ieri ho assistito alla seconda giornata dell'Innovation Forum 2008, Milano, ( http://innovationforum2008.blogosfere.it/) che continua sino a sabato.
Ci sono andato per una serie di motivi:
- capire il movimento intorno all'innovazione, almeno in italia
- guardare in faccia alcuni dei presunti protagonisti dell'innovazione
- confrontare la nostra esperienza con alcune realtà dove viene applicata la telemedicina e che avrebbero presentato la loro esperienza
La mattina, noto che su Nova24, inserto settimanale proprio su ricerca, innovazione, creatività, c'è un articolo sull'evento e sulla posizione italiana rispetto alla innovazione. Guarda caso viene citata la ST per il suo prodotto ad oggi più famoso: l'accelerometro della Wii ( poi scopro che è una citazione dall'executive summary del rapporto sull'innovazione redattoda ICT, organizzatrice dell'evento ).
L'evento clou dela giornata è la presentazione di Don Tapscott, CEO di NewParadigm e co-autore di "Wikinomics, how mass collaboration changes everything"( http://www.wikinomics.com/) un libro sulle nuove frontiere del web Nella sua presentazione da guru( tipico degli americani invitati in italia) sostiene che I quattro elementi del cambiamento sono:
1) Il Web 2.0, ovvero l'utilizzo della rete non più legata al PC, fruizione di contenuti libera, contribuzione alla realizzazione degli stessi, servizi su web, ...
2) la net generation: ovvero I giovani che vivono l'esperienza del web con la stessa naturalezza con cui quelli della mia generazione vivono il telefono o la TV
3) una rivoluzione sociale, perchè il web è collaborazione e permette a gruppi di persone anche molto lontane tra lori di autoorganizzarsi
4) una rivoluzione economica, non solo per I singoli ma anche per le imprese, I cui confini si espandono grazie alla rete e I cui modelli di business sono in continuo cambiamento.

Dei primi due punti siamo tutti consapevoli, anche se spesso nel rapporto del mondo giovanile con le nuove tecnologie i media evidenziano solo gli aspetti più deleteri. Degli altri due solo alcune voci fuori dal coro osano parlarne ( ma stanno aumentando ). Forse perchè i detentori dei vecchi media ( tv, giornali) si sentono in posizione instabile e cercano fino all'ultimo di mantenere il potere...
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.